C. GIACCARDI e M. MAGATTI | NELLA FINE È L’INIZIO | Recensioni #37

Nella fine è l’inizio” è l’ultimo libro di Chiara Giaccardi e Mauro Magatti. Chiara Giaccardi è professoressa ordinaria di sociologia e antropologia dei media all’Università Cattolica di Milano. Mauro Magatti è professore di sociologia e analisi e istituzioni del capitalismo contemporaneo sempre alla Cattolica. Insieme hanno scritto anche “La scommessa cattolica. C’è ancora un nesso tra il destino delle nostre società e le vicende del cristianesimo?” (2019) e “Generativi di tutto il mondo, unitevi! Manifesto per la società dei liberi” (2014).

Magatti Giaccardi edited - C. GIACCARDI e M. MAGATTI | NELLA FINE È L'INIZIO | Recensioni #37
Mauro Magatti e Chiara Giaccardi

LA STRUTTURA

Il libro è diviso in cinque capitoli principali, con un prologo e un epilogo. Ogni capitolo ha come titolo delle parole simbolo, spesso protagoniste nel dibattito d’oggi, che ne racchiudono il significato. Per farvi un esempio il 4° capitolo è riassunto in: potenza, fragilità e cura.

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Copertina del libro.

Parere personale

È un libro forse molto utopico in certi passi però se eliminiamo dal dal nostro immaginario certi ideali, non si vive più. Per tutta l’opera si è portati a riflettere in che condizione ci ritrovavamo e ci ritroviamo, considerando anche la pandemia, sotto diversi aspetti della vita, per poi cercare di immaginare la strada per il prossimo futuro. I temi toccati sono diversi, si va dalle relazioni sociali, a quelle economiche, alla politica e più in generale, analizza e propone un’idea di mondo. Approfondisce soprattutto l’essere umano, la sua dimensione interiore, i comportamenti e, come già detto, le relazioni interpersonali. Si vede che i due autori comunque vogliono analizzare il volume da un punto di vista sociologico che però va inevitabilmente a permeare e toccare altri temi.

Mi è piaciuto molto che faccia riflettere su cosa siamo ora e proponga, senza pretese, da dove partire per cambiare realmente le cose perché così, lo lasciano intendere anche loro, non si può andare avanti. O almeno se vogliamo andare avanti così, non sarà un bel risultato. Il messaggio di fondo che ho colto in tutto il volume è che siamo tutti interconnessi volenti o nolenti. Dobbiamo pensare soprattutto come collettività per subire meno conseguenze negative e beneficiare meglio degli effetti positivi del mondo in cui viviamo.

Bisogna cambiare certe logiche che pervadono il mondo e gli individui d’oggi, sembrava che un evento di rottura come la pandemia potesse farlo, ma al momento non ci sono segnali positivi. Si sperava che se ne venisse fuori migliori, anche se ancora ci siamo dentro, ma non sembra accadrà. Io ero già dell’idea di ritrovare la collettività come dimensione principale della vita e di cambiare le regole del gioco perché così non può continuare ad andare avanti. Le motivazioni sono diverse, citate anche nel libro, tra le quali disuguaglianze, ambiente, economia perversa, logiche di ragionamento controverse…

Vogliamo continuare a vivere in un modo che funziona solo per pochi o vogliamo cambiare questo paradigma? Non c’è più tempo da perdere o per certe situazioni, non si potrà più cambiare e le conseguenze saranno disastrose. Se volete aprire un po’ la mente e cercare di cambiare in termini di visione della società, questo è il libro per voi.

In collaborazione con “il Mulino”

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di Luca Montanari